Storia
L’Anagrafe delle biblioteche italiane nasce dal progetto di censimento delle biblioteche avviato agli inizi degli anni ’90 , al quale hanno dato la loro adesione le Regioni, le Università, gli Enti ecclesiastici e molte istituzioni culturali.
L’Istituto centrale per il catalogo unico (ICCU) ha assunto il compito del coordinamento tecnico-scientifico del progetto, con l’obiettivo di creare uno strumento d’informazione generale, unitario ed aggiornato, sulla realtà bibliotecaria in Italia. A tal fine è stata realizzata una base dati integrata nei servizi della rete del Servizio bibliotecario nazionale e finalizzata anche alla pubblicazione del repertorio a stampa “Catalogo delle biblioteche d’Italia”.
La serie dei volumi che raccolgono le informazioni sulle biblioteche suddivise nelle singole regioni è stata ultimata con la pubblicazione nel 2004.
La base dati Anagrafe delle biblioteche italiane fornisce una serie di dati sul complesso delle biblioteche italiane, che vanno da quelli anagrafici a quelli sul patrimonio e sui servizi, organizzati in modo tale che ne sia facile la consultazione e l’aggiornamento in internet.
L’anagrafe costituisce un punto di riferimento, dal quale partire per sviluppare successive indagini, parziali o complessive, diverse per finalità e caratteristiche: indagini statistiche del tipo dei censimenti anagrafici, indagini di misurazione e valutazione dei servizi.
Attualmente su parte delle informazioni raccolte ( numero di biblioteche e suddivisione regionale, appartenenza amministrativa, ripartizione geografica per regione e provincia, numero di volumi per regioni, tipologia funzionale per regione) è possibile elaborare dati statistici che vengono forniti regolarmente all’ISTAT, per la pubblicazione nell’Annuario Statistico italiano e nell’Annuario delle statistiche culturali, disponibile sia in rete che a stampa.
La necessità di mantenere la base dati aggiornata ha spinto l’ICCU a realizzare nuove funzionalità informatiche .
Ѐ stato messo a punto un formato di scambio, conforme alla specifica XML schema, che consente importazione ed esportazioni di dati con basi dati locali.
L’ICCU e l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici hanno firmato un importante accordo di collaborazione, che garantisce procedure condivise per lo scambio dei dati. I dati presenti nell’Anagrafe degli Istituti culturali ecclesiastici - AICE, infatti, sono periodicamente riversati nella base dati Anagrafe delle biblioteche italiane o Tale procedura consentirà alle biblioteche ecclesiastiche l’aggiornamento automatico anche nell’Anagrafe delle biblioteche italiane, senza il bisogno di replicare le informazioni e garantendone l’uniformità.
Inoltre è stato sviluppato un applicativo web open source, che intende estendere a tutte le regioni la possibilità di un aggiornamento costante. Tale applicativo, fornito dall’ICCU a titolo gratuito, è corredato dal formato di import/export con l’Anagrafe delle biblioteche italiane ed è disponibile per le regioni che non hanno una base dati locale e che ne faranno richiesta.
La Campania è stata la prima regione che ha firmato un accordo con l’ICCU che stabilisce l’uso dell’applicativo e il periodico scambio di dati tra la base dati regionale e quella nazionale.