La Biblioteca di Comi conserva l’archivio del poeta, testimonianza del suo percorso umano, poetico e letterario, tutti i documenti che raccontano la personalità e la poetica di uno degli autori più interessanti del panorama del Novecento non solo italiano e lo restituisce al mondo, lo proiettandolo in Europa fuori dal palazzo e dalla cerchia di scrittori e intellettuali salentini tra cui aveva scelto di vivere dopo le esaltanti esperienze parigine e romane.
Il Palazzo Baronale del poeta Comi è attualmente proprietà dell'Amministrazione Provinciale di Lecce, gestito dalla Regione Puglia (tramite il Polo Biblio-Museale), vi ha sede, a piano terra, la Biblioteca "Girolamo Comi" e, al primo piano, il "Museo Comi", nel quale si conservano il patrimonio librario e gli scritti del poeta salentino.
Suscita emozione lo studio di Comi, con i suoi oggetti personali, la scrivania, la poltrona e la biblioteca, ricca di volumi preziosi e rari, a carattere essenzialmente umanistico, molti in lingua francese, databili principalmente tra l’inizio del Novecento e l’anno di morte del poeta, il 3 aprile del 1968. Comi fu fondatore de l’Accademia Salentina nel 1948 e della rivista “L’Albero. Con la nascita dell’Accademia, Lucugnano diventò non solo un luogo capace di aggregare le personalità letterarie locali ma si concesse, come luogo d’incontro, anche a poeti, scrittori e artisti di respiro nazionale.
Le sale del palazzo vennero così animate da numerose figure come Macrì, Bodini, Pagano, Corti, Merini, Pierri, Ciardo, Ferrazzi, Anceschi e Gatto le cui testimonianze sono nell’epistolario.
Da: Ufficio Teca Digitale Italiana e Aggregatore Digitale |